venerdì 11 gennaio 2013

Castellammare, una strategia per guidare lo sviluppo del territorio




Il primo passo per agire in un contesto competitivo, come di routine accade nel settore privato, è la definizione di una strategia che tracci le linee guida per lo sviluppo della propria organizzazione e dei propri servizi.

Possiamo mutuare questo criterio ed applicarlo nella gestione della “cosa pubblica”, facendo in modo che le Amministrazioni locali (e Castellammare in particolare) si dotino di una loro strategia per condurre le iniziative in maniera più ordinata e soprattutto avendo valutato granparte dei fenomeni interni/esterni che possano facilitare/rallentare l’azione comunale.

Il primo passo in questa direzione, che suggeriamo all’Amministrazione castellammarese, è farsi una semplice domanda:“chi voglio essere da grande”. 

Castellammare è collocata in un territorio che nel tempo ha acquisito una propria identità con nuovi poli turistici, percorsi enogastronomici (es. via del vino, etc.), tutto ciò spesso a danno o comunque NON a beneficio di Castellammare. 
Cosa è stato fatto per ridurre questo livello di antagonismo sul territorio ? Forse poco, ma adesso importa sapere cosa si può ancora fare.

La direzione deve essere quella di ritornare al centro del territorio (del resto si è al centro del Golfo) e guidare lo sviluppo del proprio territorio, riacquistando una credibilità forse appannata.

Un primo modo per acquistare credibilità è sicuramente avere idee chiare sul cosa si vuole ottenere. In questo contesto si inserisce lo strumento del Piano Strategico del Territorio Castellammarese (PSTC).

Pensiamo ad uno strumento di pianificazione a carattere volontario finalizzato a costruire una visione il più possibile condivisa sullo sviluppo di un dato territorio. Costituisce un approccio innovativo alla pianificazione fondato su concetti quali quello della flessibilità rispetto alla rigidità degli strumenti tradizionali, competitività, e coordinamento fra gli attori, come mezzo più adeguato ad affrontare la complessità dei problemi che caratterizzano un dato territorio.

La pianificazione strategica può quindi essere intesa come processo di costruzione di una visione condivisa dell'evoluzione del territorio, realizzata attraverso l'integrazione a rete di istituzioni e attori differenti, di diverse competenze disciplinari, attraverso uno sforzo di interpretazione delle tendenze territoriali prospettiche, la partecipazione e l'impegno dei cittadini e le discussioni pubbliche. In altre parole indica come obiettivo centrale la costruzione di un consenso stabile intorno ad una meta condivisa, se non da tutti gli attori, da un numero rilevante di essi .

Il Piano Strategico del Territorio Castellammarese dovrà avere un ruolo di coordinamento sinergico tra le politiche, le programmazioni e le strategie di sviluppo, identificando chiaramente le più tipologie di domanda:
  • domanda di marketing territoriale;
  • domanda di definizione del vantaggio competitivo nei confronti di altri territori (territorio agro-ericino, territorio alcamese, etc.);
  • domanda di cooperazione degli attori sociali, economici, culturali per fare rete nella definizione-attuazione delle iniziative;
  • domanda di regolazione dei processi, delle relazioni funzionali ed economiche del sistema produttivo locale.


Aspetto determinante del Piano Strategico del Territorio Castellammarese sarà quello di creare partenariati stabili fra enti pubblici nonché fra soggetti pubblici e soggetti privati, con la relativa assunzione delle reciproche responsabilità, e il confronto continuo con la collettività castellammarese e gli attori attraverso idonei strumenti di pubblicizzazione e comunicazione.

In via preliminare è possibile suggerire alcuni criteri guida nella elaborazione del Piano Strategico del Territorio Castellammarese:
  • approccio integrato tra le componenti ambientale-territoriale, economica e sociale;
  • coerenza delle azioni rispetto alle criticità individuate;
  • ricerca di soluzioni esemplari ed innovative;
  • efficacia dei risultati attesi (attenzione alla fattibilità dei progetti);
  • ottimizzazione della leva finanziaria attraverso la ricerca di forme di cofinanziamento pubblico e partenariato pubblico – privato.


Dotarsi di un Piano Strategico del Territorio Castellammarese non è solo un esercizio di stile manageriale o un semplice formalismo, bensì è un modo efficace per raccordarsi con gli obiettivi prioritari previsti dal Quadro Strategico nazionale (QSN), da quelli regionali (DSR) e dagli assi dei programmi operativi regionali (FESR-FSE-FEARS-FAS) che devono concorrere alla realizzazione degli orientamenti strategici comunitari, raccordati prevalentemente attraverso l’Earmarking dell’Agenda di Lisbona.

Il Piano Strategico del Territorio Castellammarese consentirà dunque di:
  • definire ambiti o insiemi di progetti interessabili da Piani Integrati di Sviluppo Urbano e integrare tra loro le attività progettuali presenti sul territorio. Il PO FESR Sicilia, infatti, stabilisce che “ciascun Piano Strategico Urbano dovrà identificare e definire i Progetti Integrati di Sviluppo Urbano che ne costituiscono la struttura portante";
  • guidare e dare priorità all’allocazione dei finanziamenti della nuova programmazione (gli ambiti tematici individuati nei documenti preliminari del PSTC dovranno essere già collegati al PO FESR Sicilia).


A questo fine le Delibere C.I.P.E. n. 20/2004 e la n. 35/2005 destinano risorse per interventi nei Comuni e nelle aree metropolitane del Mezzogiorno e per la redazione di Piani strategici.
Non a caso già diversi comuni limitrofi si sono dotati di un Piano Strategico che ha consentito anche di accedere a risorse aggiuntive per le casse comunali:
  • Alcamo, ha ottenuto un finanziamento CIPE di 255.000€,
  • territorio Agro-ericino, ha ottenuto un finanziamento CIPE di 294.000€ (visto che CMare era contemplata in questo Piano Strategico, sarebbe curioso sapere cosa ne è stato di queste somme e quanto è andato a diretto beneficio di Castellammare),
  • Palermo, ha ottenuto un finanziamento CIPE di 480.000€,
  • Sciacca (Comune capofila), ha ottenuto un finanziamento CIPE di 500.000€,
  • Agrigento, ha ottenuto un finanziamento CIPE di 295.000€.


Quindi, il Piano Strategico del Territorio Castellammarese:
  • traccia le direttrici di sviluppo del territorio;
  • rilancia il ruolo di Castellammare come Amministrazione guida per lo sviluppo del territorio (protagonisti e non più antagonisti);
  • consente di fare da coagulante tra diversi stakeholders pubblici a privati per capire quali sono le priorità e quali sono le risorse da impegnare;
  • porta nuove risorse economiche sia direttamente (può essere finanziato da Cipe) sia indirettamente (tutti gli economics che sono alla base delle iniziative di sviluppo contenute nel Piano).


Beh, se ci sono solo benefici e qualche sforzo intellettuale per generare un Piano fatto bene, cosa aspettiamo? Lavoriamo su questo !!!

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